Concerto

per

Archi

 

  

Programma

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) - Quartetto K 156 - presto - adagio - tempo di minuetto

Aleksandr Porfirievic Borodin (1833-1887) - Quartetto n° 2 - allegro moderato - scherzo - notturno - finale

Giacomo Puccini (1858-1924) - I Crisantemi

   

Quartetto Pitagora

  Violini: Carlo Vicari, Simona Brunello

Viola: Lorenzo Rundo

Violoncello: Nasim Saad

 

 Il Quartetto ad archi come tipo di complesso strumentale

di Ludwig Finscher

 Il genere : Il quartetto per archi, come genere musicale indipendente, si è formato, dopo lungo e complicato processo storico, come derivazione da generi musicali più antichi, mentre, nella sua forma classica, esemplare per lo sviluppo successivo, è stato creato solo da Haydn. Il quartetto per archi, unico genere della musica strumentale classica accanto alla sinfonia, ha sviluppato inoltre una propria estetica, che se pure nutrita di tradizioni di natura estetica e tecnico - compositive assai più antiche, ha " canonizzato " come modelli dapprima i - quartetti di Haydn, in particolare la sua op. 33, poi le opere di Mozart e di Beethoven.

L'estetica e la teoria del quartetto d'archi hanno avuto due radici: la considerazione dell'eccezionale perfezione del brano musicale a quattro voci in genere e la constatazione del particolare contenuto spirituale della musica da camera. Le origini del quartetto per archi sono da situarsi, geograficamente, soprattutto nell'Italia settentrionale, a Parigi e nella regione dell'Austria e della Germania meridionale; da un punto di vista storico, le troviamo nel concerto, nella sinfonia e sonata, nel divertimento e nella cassazione "a quattro " e, infine, da un punto di vista stilistico, nell'organico obbligato e solistico di due violini, viola e violoncello. In Italia, nella seconda metà del XVIII sec. derivò dalla sinfonia e, dal concerto a 4 (concerto grosso) il concertino a 4, come in Galuppi, Tartini, e soprattutto Sammartini.

Con Galuppi e con Boccherini dal concertino si formò il quartetto d'archi, che, eliminato il basso continuo, aggiunse alle altre voci la voce del basso come violoncello solistico in modo che tutte le voci venissero sviluppate in motivi concertanti. La predilezione di uno strumento che conduce la melodia e la parte solistica (in Boccherini spesso il violoncello, in Giardini e Pugnani il primo violino) divenne caratteristico per il quartetto ad archi italiano già in questa prima generazione e continuò soprattutto nel quartetto francese.

Nelle zone di lingua tedesca lo sviluppo del quartetto per archi seguì diverse vie. Nella Germania settentrionale la sonata a 4 tipo tardo barocco contrappuntistico. Invece nello stesso tempo a Mannheim fu adottato il tipo italiano della sinfonia a 4 (senza fiati o con fiati ad libitum) e gradualmente differenziato in uno stile sinfonico (con " coro " d'archi) e cameristico (con soli) a quattro .

Il complesso: Il quartetto ad archi come tipo di complesso strumentale è in linea di massima altrettanto antico quanto la famiglia degli strumenti da cui derivano i suoi quattro membri. Ma solo al XVIII sec. risale la formazione quartettistica vera e propria probabilmente dovuta allo sviluppo di forme specifiche a quattro voci e di generi per complessi d'archi, partendo dalla sinfonia a 4 e dal concertino a quattro parti..

 Che importanza abbia avuto per questo sviluppo la costruzione degli strumenti non è noto (perfezionamento, durante il XVIII sec., partendo dall'Italia, della viola piccola, paragonabile al violino come tecnica di impugnatura, sviluppo del violoncello dal basso di viola da braccio all'inizio del XVIII sec. e successiva diminuzione dello strumento verso la fine dello stesso secolo).

Decisivo fu, ad ogni modo, lo stabilizzarsi della scrittura a quattro parti per archi, e cioè due strumenti " soprani ", uno " contralto-tenore " e uno basso.

Soggetta a variazioni era pure l'assegnazione della parte di basso fino alla fine del secolo: fino al momento in cui il basso del brano a quattro parti (come già in Boccherini nell'op. 1, 1761) non fu attribuito in modo definitivo ad un violoncello solo, esso poteva essere eseguito da uno o più strumenti secondo la prassi del continuo. Per quel che riguarda l'origine del quartetto d'archi vero e proprio in Haydn e Boccherini, si deve rilevare che le prime occasioni alla composizione di opere del genere furono offerte da occorrenze puramente fortuite: le iniziali creazioni quartettistiche dei due compositori appaiono inoltre chiaramente influenzate dalla situazione ambientale dalla quale hanno rispettivamente avuto origine: per Haydn si trattava della circostanza di trovarsi a far musica presso il principe Fijrnberg a Weinzierl, in una cerchia intima di intenditori aristocratici, a un livello, perciò, tecnicamente piuttosto modesto, ma spiritualmente assai alto. Haydn poté così sviluppare il quartetto come la più alta forma di divertimento musicale. I quartetti di Boccherini invece hanno avuto origine dagli incontri musicali tra musicisti di professione e compositori e sono probabilmente serviti all'inizio anche come brani di repertorio durante le tournées.

Anche le opere più pretenziose di Haydn e Mozart potevano essere suonate e (parzialmente almeno) comprese sia nei circoli borghesi di Vienna e Parigi o Londra sia nei castelli della nobiltà austriaca di provincia, nei palazzi della grande aristocrazia, presso la corte, nei conventi e congregazioni, eppure anche nella cerchia più stretta dei compositori e dei loro amici. Spesso ensembles quartettistici costituiti da musicisti di professione organizzavano dei concerti cameristici privati per gli ospiti o anche soltanto per il padrone di casa e la sua famiglia. Il trovarsi assieme a suonare quartetti era comune altrettanto presso il duca d'Alba e la duchessa di Benavente e Osuna a Madrid come presso la famiglia Doria-Pamphilj a Roma, e come anche presso i castelli estivi boemi e nei palazzi viennesi e praghesi, nelle corti di Eszterhaza, Potsdam, Weimar o Darmstadt e nelle corti ecclesiastiche di Magonza, Wúrzburg o Kremsier.

La pratica borghese del quartetto non si esaurì però soltanto nella musica privata eseguita in casa, ma si organizzò, già dalla fine del XVIII sec., in associazioni quartettistiche, i cui membri si incontravano regolarmente per fare della musica, ma anche per discussioni filosofiche e letterarie, diffondendo così la tradizione illuministica del "salotto " di alta borghesia e successivamente continuata con l'idealismo e il romanticismo.

  

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